Qualcuno ha detto che l’espressione “pianificare un evento” è un’aporia (non lo ha detto in questi termini così colti ma il senso è questo), una contraddizione in termini, perché “un evento è qualcosa che accade”. E il punto è proprio questo.
Noi, di lavoro, facciamo in modo di creare spazi di realtà che “spontaneamente “ non accadono. Ci arroghiamo una sorta di diritto divino, il diritto della creazione. Come una madre noi partoriamo una fetta di vita, completamente nuova e inaudita.
Difatti a ogni nostro evento siamo affezionati come ad un figlio, ne parliamo addirittura negli stessi termini, e come un parto lo viviamo.
Inoltre. E soprattutto.
Ideare, progettare e realizzare eventi è come ideare, progettare e realizzare un pezzo di realtà. Uno spazio d’esistenza. Chiama in campo tutte, e dico tutte, le competenze che la vita richiede.
Creatività, innanzitutto.
La filosofia trainante, quello che noi chiamiamo concept.
Le parole giuste, il naming.
La pianificazione economica, il budget e la sua allocazione.
L’organizzazione operativa.
La previsione dei problemi.
La soluzione ai problemi non prevedibili.
Addirittura, la pianificazione di un evento prevede “il commiato”. So per certo che chi fa questo lavoro conosce quella strana tristezza che accompagna la fine di un evento, anche il più riuscito di tutti. Quella strana resistenza a dirgli addio.
Perciò, la vita accade, certo. Con tutti i suoi eventi.
Noi, di lavoro, umilmente e sfrontatamente assieme, la imitiamo.
Lorenza De Micco
Senior Account Just People